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Goditi l’avventura del pensiero.

Aristotele credeva che pensare ci connette alla saggezza della natura e ci permette di occupare il nostro giusto posto nel mondo. Il pensiero, nell’antichità, era un affare al contempo di cuore e di ragione. Studiare filosofia significava abbracciare un modo di vita cosapevole e cosciente.

Nel mondo di oggi, l’emergenza delle pratiche filosofiche illumina la pertinenza di integrare le preoccupazioni di un’esistenza consapevole tanto nella sfera privata quanto in quella pubblica.

Scoprire il valore della scoperta.

Ogni cosa e ogni persona nel mondo ha un valore unico che vale la pena scorprire. Ma per apprezzare a pieno il dono dell’esistenza, dobbiamo coltivare il nostro sguardo e la nostra mente. Come Aristotele direbbe, abbiamo bisogno di (ri)discoprire il potere della meraviglia (Θάυμα, thauma) che ci permette di vedere il valore perpetuamente rinnovantesi di ciò che è intorno a noi con profondità di intuizione e acutezza mentale. L’allenamento filosofico ti pemette di equipaggiarti con gli strumenti diugi per ottenere una visione chiara ed ampia della vita e dei suoi policromi valori, irriducibilmente plurimi e qualitativamente distinti.

Dal latino ‘cum‘ ed ‘actio‘ , e dal greco κοινωνία koinonía, COMUNICAZIONE significa “azione comune”— uno spazio del “tra”, un regno intermedio, una dimensione inerentemente intersoggettiva che chiama al pensiero e all’azione collettiva – e che li nutre. Nello spazio del dialogo e dell’incontro, il linguaggio gioca un ruolo cruciale e pluridimensionale, facendosi al tempo stesso attore, veicolo a matrice di senso. Catalizzatore di ogni interazione quotidiana, la comunicazione non si limita a riflettere il presunto dato ma definisce le forme stesse del percepire e del pensare, permettendo alle cose di apparire nella luce del loro proprio orizzonte di senso.

Nel greco antico, possiamo discernere tre diversi significati della parola λόγος (logos):

  1. la ‘logica’ inerente alla Natura;
  2. l'”intelligenza” che com-prende e applica la razionalità inerente alla natura,
  3. la “parola” o “discorso”, inerentemente dia-logico, che elucida la razionalà interna alla Natura, estendendola e moltiplicando i suoi poteri nella sfera dell’intesoggettività.

Per il filosofo siciliano Gorgia di Leontini, che ha vissuto tra il 5° e 4° secolo a. C. λόγος e φαρμακόν, (lògos e pharmakón) sono allo stesso tempo veleno ed antidoto, un mezzo per infliggere un danno ma anche uno strumento per offrire conforto e sollievo.

Nella civiltà greco-romana la parola, λόγος (lógos), ed il dialogo (dia-lógos, “parola-tra”) erano riconosciuti come nutrimeno per lo spirito e terapia per la mente.